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Giovani menti: esperienze di partecipazione e cittadinanza attiva. Printable Version PRINTABLE VERSION
by Tommaso Panajoli e Ivan Gidiuli, Jun 19, 2007
Media , Global Citizenship   Opinions
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Giovani menti: esperienze di partecipazione e cittadinanza attiva. Il recente Meeting sulle politiche giovanili (Urbino, 9-12 Maggio) ha sollevato tutte le scottanti questioni che riguardano la partecipazione dal basso alla vita pubblica, dalla politica alla cultura fino al volontariato. Una due giorni di assemblee ha visto confrontarsi ed esporsi numerose iniziative intraprese da giovani provenienti da tutta Europa, in una serie ricchissima di forme: consigli comunali dei giovani, portali web, associazioni culturali o di volontariato, riviste e tv on-line. Vorremmo citarne alcune tra le più significative, specialmente per i diversi approcci che mettono in campo. Il grande obiettivo del nostro presente, e del Meeting, è quello di promuovere la cittadinanza attiva, che per chi è più giovane può significare educazione, ma anche formazione, per poi esporsi al mondo esterno, inserirsi nel lavoro, insomma impegnarsi socialmente. Ma la cittadinanza attiva è un tema che non riguarda solo le nuove generazioni. Quel vuoto di informazione, rappresentanza e partecipazione, ovvero di cittadinanza, che tocca i giovani, vale allo stesso modo per tutti. Ormai non è una novità che il web può risultare un mezzo efficacissimo per colmare almeno due di queste mancanze. Innanzitutto si ha la possibilità di informarsi a tutto tondo, senza censure, anche a livello globale, con un’informazione pluralista e libera che si crea nel legame tra diverse parti del mondo e che si rivolge a cittadini del mondo. Per quanto concerne la partecipazione abbiamo invece una rete, appunto, di persone che condividono informazioni, le discutono e possono agire come un “uno nei molti”. Risulta perciò ovvia l’efficacia di Internet nel reperire e diffondere la conoscenza necessaria e gli strumenti, per incidere sulla vita pubblica. Non solo. E’ importante la prospettiva che assumiamo nell’osservare l’attualità, una prospettiva globale, si diceva, ma che per noi significa in primis, Europa, cioè costruire una cittadinanza europea consapevole, dal basso e con la cultura, che ripari i fallimenti delle forme e dei mezzi istituzionali.

Informare prima di tutto. Giornalismo e tv sul web.

Nel 2001 quattro studenti hanno fondato a Parigi l’associazione Babel International dando poi inizio alla rivista on-line www.cafebabel.com. Da una redazione centrale a Parigi, in pochi anni, la rivista elettronica ha visto nascere redazioni locali in tutta Europa (Praga, Strasburgo, Roma, Leeds, Granada, Bologna, Varsavia, Istanbul, Barcellona, Berlino, Bruxelles…). Si tratta di un media scritto da giovani cittadini europei di diversa origine, volto a promuovere un’informazione e un’opinione europee: tradotto in sette lingue, trovate in esso temi politici, sociali, ambientali, di costume e culturali, tutti visti in ottica europea. Inoltre café babel si affida alle sue varie redazioni per mantenere il legame con i “territori” di cui l’Europa è fatta, anche con tutta una serie di iniziative locali (interessante poi la sezione “città” su cafebabel.com, con reportage dalle varie città sparse per l’Europa). Un giornalismo “partecipativo e di qualità” si autodefinisce cafebabel, “prodotto di una nuova realtà sociale: l’‘eurogeneration’, la prima generazione che vive l’Europa sulla sua pelle.” La rivista è aperta a collaborazioni con professionisti e non: singolare il caso di Giovanni Angioni, rappresentante a Urbino di café babel, proveniente da Cagliari, passato per Bruxelles, e approdato a Tallinn in Estonia dove è riuscito ad aprire una redazione locale in condizioni di gran lunga più favorevoli a quelle trovate in Italia! Un altro esempio di informazione con un’ottica europea, è la piattaforma multimediale Europocket Tv (www.europocket.tv). Anche questa realizzata dall’impegno di giovani, convoglia sul web informazioni ed eventi dall’Europa, con servizi tv giornalistici e con collegamenti con altri siti per viaggi, studio, lavoro e cittadinanza attiva, pensati specialmente per le nuove generazioni: una rete fittissima di contatti, news e opportunità di tutto il continente. Alcuni contenuti (come la lotta al razzismo) di europocket tv sono finanziati dal parlamento europeo. In questo senso quindi la comunicazione può essere un fattore importante per ridare la cittadinanza e quindi il senso civico, o di società, alle persone.

Giovani contro la mafia.

Ma le risorse che i giovani sanno muovere oggi, vanno anche oltre la comprensione e l’utilizzo delle nuove tecnologie della comunicazione. Uno straordinario esempio di mobilitazione e partecipazione sono alcuni movimenti del meridione italiano, associazioni nate sempre per iniziative di ragazzi, che si fondano sulla vigorosa esposizione di questi alla vita pubblica, sulla loro esigenza di riportare impegno e educazione al centro di una cittadinanza attiva, che per loro diventa l’unica via per combattere la piaga, silenziosa ma capillare, della mafia. Ne abbiamo conosciute due a Urbino.
La prima, di Palermo, si chiama Addio Pizzo. “I ragazzi a Palermo sono convinti che se è un gioco di società, se siamo in tanti, possiamo farcela” dice una sua rappresentate. Numerosi siciliani supportano questa associazione, la cui azione non si riduce all’adesione simbolica, ma possiede una ben concreta strategia nella lotta al pizzo, ovvero all’estorsione monetaria della mafia. Nelle loro parole: “il modo in cui tentiamo di sconfiggere la pratica del pizzo è facendo associare dei commercianti, fornendo loro dei consumatori che li sostengano con i loro acquisti, rompendo così il circolo vizioso che porta soldi alla mafia quando un cliente paga un commerciante che invece soggiace al racket delle estorsioni.” Esempio mirabile di azione plurale, “spontanea” e concreta; guardando all’Europa, quelli di Addio Pizzo sostengono che “il nostro può essere proposto come modo di agire, che parta dal basso e dai noi ragazzi, che si alimenta di risorse umane e intellettuali del luogo, di ragazzi che hanno scelto di rimanere dove sono nati per impegnarsi a migliorare la terra dove vivono. E’ un grande messaggio!” Anche qui tante iniziative e direttive proposte dal basso per risollevare la Sicilia con la spinta innovativa e di natura etica delle nuove generazioni (vedere il sito www.addiopizzo.org). Un altro esempio stupefacente riguarda invece la lotta in Calabria alla ‘ndrangheta. Il movimento “AMMAZZATECI TUTTI” (www.ammazzatecitutti.org ha decine di migliaia di visite al giorno) nasce dopo l’ennesima escalation di sangue a opera della mafia calabrese, per la precisione dopo l’omicidio di Francesco Fortugno (amministratore della regione) nel 2005. Il punto di forza del movimento è l’idea di esporsi tutti in prima persona contro la mafia, di mettere ognuno la propria faccia e il proprio impegno a favore della legalità: “non avranno tanto piombo da ammazzarci tutti!”. Con questa filosofia nel cuore partono in migliaia a manifestare pubblicamente e l’associazione comincia un’intensa campagna di sensibilizzazione, mirata alla legalità e all’educazione, nelle scuole e nelle università, sul web e in tv. A Urbino c’è un promotore del movimento, Aldo Pecora, ventunenne, che fa un bel discorso pieno di passione sulla legalità e sulla giustizia in Italia. Che carica! La sua storia? Un esempio per i cittadini del mezzogiorno: andato via dalla dura realtà calabrese per studiare, decide di tornarci per riprendere in mano, assieme a tanti i giovani che odiano la mafia, il futuro della sua terra. “Leggiamo i giornali, usiamo Internet, facciamo rete. Il presente prima che il futuro delle nostre terre è affidato a noi. Noi abbiamo il dovere di essere sempre i primi a scendere in trincea, a spenderci in prima persona, a metterci (e rimetterci se è il caso) la nostra faccia, il nostro tempo, i nostri affetti. Sempre lì, a sognare di poter cambiare il mondo, e chissà che magari non lo cambiamo davvero!” (Da una sua lettera pubblicata sul sito dell’associazione).





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